Pandemic

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Come si racconta il mondo quando il futuro è il presente?
La pandemia da Covid sta completamente ridisegnando la realtà in cui viviamo a livello nazionale e globale. Riscrive le regole della nostra convivenza, ridimensiona gli spazi in cui possiamo interagire, muta le nostre prospettive sul futuro, che di fatto è diventato il nostro presente. In un contesto fluido e incerto, il giovane designer è chiamato a interrogarsi su tutti questi mutamenti perché sono quelli che dovrà affrontare come professionista. Cambiamenti che partono dal mondo della cultura, dei media, dell’informazione e dei social, che insieme stanno disegnando un nuovo immaginario. Come sta succedendo all’interno di questi mondi e come si stanno evolvendo ora che la casa è quasi l’unico ambiente di lavoro e il mondo è per lo più ridotto alla dimensione domestica? Cosa abbiamo scoperto, delle nostre case, che prima non sapevamo?

74 studenti AANT del secondo e terzo anno dei corsi di Design e Graphic Design, sotto la guida dei docenti Gianna Angelini, Giulia Blasi e Renato Fontana, sono stati chiamati a dire la loro sul presente avanzando delle proposte creative sul futuro del design e della comunicazione. 13 progetti che hanno coniugato analisi, ricerca e progettualità in tre aree differenti in cui la comunicazione agisce: la cultura, l’informazione e i social media.
L’analisi prodotta dal gruppo Cultura si è sviluppata intorno a quattro argomenti: il forte impatto, quantitativo e qualitativo, della produzione fotografica e video, sia professionale che amatoriale, a partire dal primissimo giorno della pandemia; la grande e immediata scossa subita dal settore moda, con una presa di coscienza di un cambio di paradigma, produttivo e distributivo, che sarebbe stato impensabile prima di marzo; la concezione, rinnovata e rivista, dell’abitare, con inedite necessità funzionali e scoperte di bisogni, spesso ancora sotto traccia; e, infine, le criticità del mercato dell’arte, le difficoltà degli spazi espositivi e il ruolo di artisti e curatori, tra attività bottom up e top down.
All’interno della categoria Informazione, i giovani designer si sono confrontati con i cambiamenti generati nel mondo dei media e della comunicazione dai fatti direttamente connessi alla diffusione della pandemia. In particolare, le analisi hanno investito gli ambiti dell’infodemia, della retorica, della comunicazione di Brand, della percezione del rischio e del rispetto della natura. Le riflessioni hanno condotto gli studenti a trovare delle soluzioni alla diffusione delle fake news, ad una comunicazione di brand sempre meno creativa e sempre più retorica, una comunicazione poco sensibile nei confronti delle categorie a rischio ed in cui il rispetto per il nostro pianeta diventa centrale. 5 lavori di analisi a cui corrispondono 5 idee pronte a trovare la luce nell’immediato presente.
Il gruppo di lavoro dedicato ai Social media ha provato a tracciare un quadro d’insieme della rete durante la pandemia. La vita online e le piattaforme di comunicazione sul web, insieme luogo, tessuto e strumento durante il periodo di clausura legato alla pandemia, sono state esaminate sia dal punto di vista dei contenuti che da quello del loro funzionamento. I cinque gruppi di lavoro hanno analizzato le modalità di comunicazione della politica e dei temi sociali, l’impatto della pandemia sulla sfera emotiva, la tensione fra web utile e web distruttivo, l’evoluzione delle piattaforme durante il lockdown, e le soluzioni adottate dagli artisti, in particolare i musicisti, per continuare a esibirsi e a mantenere il contatto con il pubblico. Il risultato è un quadro ampio di come gli esseri umani abbiano trovato nella rete un rifugio, un mezzo per superare o almeno tamponare l’isolamento e rimanere in contatto con il mondo esterno, uno strumento per dare sfogo alla propria creatività o – in qualche caso – un nuovo luogo da abitare e da condividere con altre persone.

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