AANT attiva il nuovo Master di primo livello in Interior Design –
Retail & Hospitality

L’Accademia delle Arti e Nuove Tecnologie (AANT) arricchisce la sua offerta formativa post laurea con l’attivazione, dall’Anno Accademico 2025/2026, del nuovo Master di primo livello in Interior Design – Retail & Hospitality. Questo percorso risponde all’attualità e all’urgenza formativa dettata dalle profonde trasformazioni nel settore del design degli interni a livello nazionale e internazionale, in particolare nei campi del retail e dell’hospitality. La crescente digitalizzazione, l’evoluzione dei consumi e l’attenzione all’esperienza del cliente stanno ridefinendo la progettazione di spazi retail e degli ambienti dedicati all’interior design per l’ospitalità, richiedendo professionisti con competenze sempre più specializzate.

La caratteristica distintiva del nuovo Master Interior Design – Retail & Hospitality è il suo approccio multidisciplinare: il percorso integra competenze in progettazione degli interni, branding e gestione d’impresa, sostenibilità ambientale e tecnologie emergenti. Gli studenti affronteranno tematiche eterogenee inerenti al mondo dell’Interior Design – dalla Sociologia dei processi culturali al Light Design, dal Brand Design alle soluzioni di design inclusivo – per acquisire una visione completa e innovativa del retail design e dell’hospitality. Questa impostazione multidisciplinare caratterizza il master retail e hospitality di AANT, mirato a formare designer capaci di connettere creatività progettuale e strategie di business, con un occhio attento alle tendenze internazionali e alle nuove esigenze dell’interior design.

Il Master Interior Design adotta una metodologia didattica fortemente orientata alla pratica e al progetto. Lezioni frontali e laboratorio progettuale si alternano ad analisi di casi studio e workshop con professionisti dell’Interior Design affermati, offrendo agli studenti un ambiente di apprendimento esperienziale. Ogni corsista parteciperà inoltre a uno stage curriculare presso aziende o studi del settore, così da confrontarsi direttamente con il mondo professionale del design e mettere in pratica le competenze acquisite.

Il valore del Master è rafforzato da un corpo docente di alto profilo: i docenti AANT coinvolti sono professionisti riconosciuti nei rispettivi ambiti, affiancati da ospiti ed esperti di chiara fama nei workshop e seminari In particolare, la direzione scientifica del corso è affidata all’architetto Sante Simone – docente e progettista con vasta esperienza accademica e professionale – a garanzia della qualità e della visione strategica del percorso.

La sede del corso è Roma: il Master inizierà a novembre 2025 e avrà una durata di 16 mesi, comprendendo anche un periodo di stage professionale. Il conseguimento del diploma di Master (60 CFA) culminerà con la presentazione di un progetto finale.

AANT trionfa al Festival dell’Architettura 2025 con il progetto “Nodo Aperto”

AANT celebra un importante successo: “Nodo Aperto”, il progetto ideato e sviluppato da un team multidisciplinare dell’accademia, ha vinto il primo premio al Festival dell’Architettura di Roma 2025 (FAR 2025). L’installazione proposta da AANT si è aggiudicata il vertice della call indetta dall’Ordine degli Architetti di Roma nell’ambito del festival, emergendo vincitrice su oltre 50 progetti concorrenti provenienti da tutta Italia e dall’estero. La giuria ha scelto “Nodo Aperto” per l’area di Piazza Riccardo Balsamo Crivelli, nel quartiere romano di Casal Bruciato (IV Municipio), riconoscendone l’eccellenza creativa e la forte valenza sociale.

Il Festival dell’Architettura di Roma (FAR), giunto alla settima edizione, è una piattaforma culturale dedicata alla trasformazione urbana e all’innovazione architettonica. FAR 2025 si è concluso il 25 giugno con la premiazione della “Call for Projects 2025”, un concorso che invitava architetti, professionisti e studenti a ideare installazioni temporanee per due piazze della Capitale. La call, lanciata dall’Ordine degli Architetti di Roma, ha riscosso grande partecipazione: 51 proposte presentate da studi di progettazione e team interdisciplinari di tutta Italia (e non solo) sono state valutate da una giuria di esperti. In palio vi era la realizzazione di due interventi in piazza Riccardo Balsamo Crivelli (IV Municipio) e piazza dei Mirti (V Municipio), con l’obiettivo di attivare questi spazi pubblici attraverso architetture temporanee capaci di coinvolgere la cittadinanza.

La filosofia del bando metteva al centro la relazione tra vuoti urbani e comunità locali: “Il filo rosso? interpretare il vuoto non come spazio da riempire, ma come luogo per tessere relazioni”. Proprio su questo concetto si basa “Nodo Aperto”, che ha convinto la giuria aggiudicandosi il primo posto per il IV Municipio. L’altra piazza in concorso, piazza dei Mirti a Centocelle, ha visto vincitore il progetto “Mamma Roma”.

Nodo Aperto è un’installazione temporanea progettata per piazza Riccardo Balsamo Crivelli, nel cuore del quartiere Casal Bruciato, pensata per dare nuova vita a uno spazio pubblico oggi percepito come vuoto. Il progetto nasce dall’ascolto attivo del vuoto urbano: l’idea non è quella di riempirlo con oggetti, bensì di “riattivarlo” come ecosistema relazionale in continuo movimento. Invece di aggiungere semplici arredi urbani, “Nodo Aperto” propone una leggera struttura modulare in tubi d’acciaio verniciati di rosso, concepita per dare significato al vuoto della piazza e proporre nuove modalità di fruizione dello spazio pubblico.

L’installazione si sviluppa come una sorta di griglia tridimensionale aperta, suddivisa in aree dedicate a diverse attività quotidiane: convivialità, gioco, relax e sport. Elementi sospesi, soglie “morbide” e supporti leggeri invitano residenti e passanti a interagire con lo spazio in modo spontaneo. Nodo Aperto invita a vivere la piazza dall’interno, riconoscendola finalmente come un luogo collettivo dove le differenze si incontrano e danno vita a nuove connessioni sociali. Di sera, l’installazione potrà animarsi con luci e attività, trasformando la piazza in una scena viva e partecipata invece che in un vuoto anonimo.

Il colore rosso acceso della struttura diventa un potente simbolo urbano: un fil rouge visivo che collega luoghi e persone, segnalando la presenza di nuove opportunità di incontro. Il progetto è infatti il frutto di un processo partecipativo: il team AANT ha svolto interviste, questionari e sopralluoghi sul campo per comprendere i bisogni della comunità locale, trasformando così l’architettura in uno strumento di ascolto e risposta alle esigenze del quartiere. Il risultato è un intervento che non abbellisce semplicemente la piazza, ma le restituisce voce e funzione, offrendo a cittadini di tutte le età uno spazio dinamico dove giocare, riposare, dialogare e riconoscersi. La giuria ne ha elogiato l’originalità e la flessibilità: «Il progetto si inserisce nell’area articolando un dialogo con lo spazio esistente, permettendo un uso inedito della piazza… La struttura accoglie diverse attività d’uso e può essere implementata sia dimensionalmente che funzionalmente», recitano le motivazioni, che sottolineano anche la composizione eterogenea del team come valore aggiunto.

«È vero, “Nodo Aperto” è un ossimoro, ma proprio per questo ci piace: significa sciogliere un nodo urbano attraverso l’unico linguaggio che ci è possibile, quello del progetto condiviso e partecipativo», ha commentato il prof. Nicola Auciello, architetto e docente AANT che ha coordinato il lavoro. Con questa espressione efficace, Auciello evidenzia il cuore concettuale del progetto: un nodo (di problematiche urbane e sociali) che viene “aperto”, liberato, grazie alla forza unificante della progettazione collettiva.

Il trionfo di “Nodo Aperto” rappresenta un motivo di orgoglio per l’AANT, e testimonia l’eccellenza formativa dell’Accademia, dove docenti e studenti collaborano fianco a fianco su progetti concreti. Il team vincitore è interamente targato AANT: un gruppo multidisciplinare guidato dal prof. Nicola Auciello (architetto, docente del corso di Interior e Public Design) e composto da Paola Costanza Papakristo (sociologa) e Sara Varcasia (antropologa), affiancate da ben 18 studenti AANT dei corsi di design e tecnologie creative. I giovani progettisti coinvolti – Elisa Aloisi, Alessandro Arnold, Simone Carnevali, Giulia Di Giannantonio, Valerio Di Santo, Andrea Fabietti, Elena Fierro, Marco Sabino Onofri, Federica Pieralisi, Carlo Renato Popescu, Carlotta Pucci, Francesca Pia Reale, Virginia Ricotta, Luca Rieder, Elena Sambucci, Arianna Sordi, Seynabou Thiam e Cristiana Tranchini – hanno apportato al progetto entusiasmo, creatività e competenze diversificate, lavorando sotto la guida dei docenti in un vero laboratorio di co-progettazione.

Oltre al riconoscimento istituzionale, l’esperienza di “Nodo Aperto” ha un enorme valore educativo e culturale. Gli studenti AANT coinvolti hanno potuto mettere in pratica le competenze apprese confrontandosi con un caso reale, sviluppando sensibilità verso il contesto urbano e le persone che lo vivono. Allo stesso tempo, il progetto offre al quartiere di Casal Bruciato un nuovo spazio pubblico inclusivo e creativo, dimostrando come l’architettura possa farsi strumento di dialogo e coesione.

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